Decreto inerti 2024: nuove norme sui rifiuti da costruzione e demolizione

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Decreto inerti 2024

Decreto inerti 2024: quali sono le nuove norme sui rifiuti da costruzione e demolizione?

Le normative per il trattamento dei rifiuti da costruzione e demolizione (CDR) stanno cambiando grazie al nuovo decreto inerti 2024.

Con l’entrata in vigore del Decreto Inerti (D.M. 127/2024), vengono introdotte nuove regole per la gestione e il riutilizzo dei rifiuti provenienti da attività edilizie, con l’obiettivo di promuovere l’economia circolare e ridurre il ricorso alle discariche. Queste nuove disposizioni cercano di risolvere alcune criticità del precedente quadro normativo e definiscono le responsabilità per i produttori e le imprese del settore.

In questo articolo scoprirai:

  • I criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto per i materiali da costruzione.
  • Le nuove responsabilità dei produttori nel processo di recupero.
  • Come le imprese possono adeguarsi alle nuove norme entro il 2026.

Introduzione al Decreto Inerti 2024

Il Decreto Inerti (D.M. 127/2024) rappresenta un passo avanti significativo nel campo della gestione dei rifiuti derivanti da costruzione e demolizione (CDR). Questa nuova normativa ha l’obiettivo di risolvere le problematiche emerse con il precedente decreto, il D.M. 152/2022, noto anche come “Decreto End of Waste”​ che abbiamo ampiamente trattato in questo nostro articolo che vi invitiamo a leggere.

In particolare, il nuovo regolamento introduce criteri più chiari per determinare quando i rifiuti inerti cessano di essere considerati rifiuti e possono essere riutilizzati come aggregati recuperati.

Uno degli obiettivi principali del decreto è promuovere il riuso dei materiali da costruzione, riducendo la quantità di rifiuti che finiscono in discarica e favorendo un’economia circolare più sostenibile​

Le modifiche apportate non solo semplificano le procedure di recupero, ma mirano anche a ridurre i costi operativi per le aziende che lavorano nel settore dell’edilizia​

Il nuovo quadro normativo prevede inoltre una serie di obblighi per i produttori di aggregati recuperati, inclusi il monitoraggio della qualità e la conformità a criteri rigorosi per il riutilizzo dei materiali​

Questa riforma normativa si inserisce all’interno di un più ampio contesto di transizione ecologica, fondamentale per il settore delle costruzioni.

Definizione di rifiuto inerte e i criteri di recupero

I rifiuti inerti sono definiti come materiali da costruzione e demolizione che non subiscono trasformazioni fisiche o chimiche significative e che non hanno effetti nocivi sull’ambiente o sulla salute umana​. Tra i rifiuti inerti più comuni ci sono sabbia, ghiaia, calcestruzzo, mattoni, intonaci e materiali ceramici come le tegole​.

Il Decreto Inerti 2024 stabilisce i criteri precisi per determinare quando i materiali da costruzione cessano di essere considerati rifiuti e possono essere reintrodotti nel mercato come aggregati recuperati​. Tra i principali requisiti c’è l’obbligo di rispettare specifici valori limite per le sostanze presenti nei materiali riciclati, in base all’uso finale previsto. Solo i rifiuti inerti non pericolosi, privi di sostanze tossiche, possono essere recuperati​. Inoltre, il decreto include una lista di materiali non ammissibili per il recupero, come i rifiuti provenienti da siti contaminati che richiedono bonifiche. Questo garantisce che solo materiali sicuri vengano riciclati e reimmessi nel ciclo produttivo​.

Responsabilità del produttore e la certificazione di conformità

Il nuovo regolamento impone ai produttori di aggregati recuperati responsabilità maggiori in termini di tracciabilità e conformità​, ogni produttore è tenuto a garantire che i materiali recuperati rispettino i criteri di qualità stabiliti dal decreto, e deve fornire una dichiarazione di conformità dettagliata​. Questo documento attesta che l’aggregato recuperato è conforme ai requisiti previsti dalla normativa e dev’essere inviato alle autorità competenti entro sei mesi dalla produzione​

Oltre a questo, i produttori devono implementare sistemi di monitoraggio interno per garantire il rispetto continuo dei criteri di qualità. Questi sistemi possono includere l’adozione di procedure accreditate per l’automonitoraggio, che permettono di verificare in modo indipendente la conformità ai parametri di legge​

 

Impatto sulle aziende e suggerimenti per adeguarsi alle norme

Le nuove norme sui rifiuti da costruzione e demolizione avranno un impatto significativo sulle aziende del settore. Da un lato, le nuove procedure richiedono l’implementazione di sistemi di controllo e certificazione più complessi, con costi iniziali maggiori. Dall’altro, queste normative offrono vantaggi a lungo termine: grazie al riuso degli inerti, le imprese possono ridurre i costi per l’approvvigionamento di nuove materie prime, diminuire la quantità di rifiuti da smaltire in discarica e contribuire positivamente all’ambiente​. Per adeguarsi al meglio alle nuove normative, le imprese devono investire nella formazione del personale, implementare sistemi di automonitoraggio della qualità e accedere a procedure di accreditamento​. Questi accorgimenti non solo garantiranno la conformità alle norme, ma potranno anche migliorare l’efficienza operativa, riducendo i rischi di sanzioni.

Prospettive future e revisione delle norme entro il 2026

Il Decreto Inerti prevede una revisione entro settembre 2026. Durante questo periodo, il Ministero dell’Ambiente raccoglierà i dati relativi al recupero dei rifiuti attraverso il Registro Nazionale delle autorizzazioni al recupero (ReCER). Questi dati verranno utilizzati per valutare l’efficacia della normativa e apportare eventuali modifiche ai criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto​. Le prospettive per il settore delle costruzioni sono positive: si prevede un aumento della quantità di materiali recuperati e una riduzione significativa dei rifiuti destinati alle discariche​. Questo contribuirà non solo alla sostenibilità del settore, ma anche a ridurre la dipendenza dalle materie prime, particolarmente rilevante in un contesto di scarsità globale.

Conclusione sul nuovo decreto inerti 2024

Il Decreto Inerti 2024 rappresenta una svolta importante nella gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione, favorendo il riuso dei materiali e rafforzando l’economia circolare nel settore edilizio. Le nuove normative non solo riducono l’impatto ambientale, ma offrono alle aziende l’opportunità di risparmiare sui costi delle materie prime e migliorare la loro efficienza operativa.

Per le imprese, adeguarsi alle nuove regole significa investire in tecnologie e procedure di controllo della qualità, ma con il potenziale di benefici a lungo termine. Con una revisione prevista per il 2026, è cruciale che le aziende si adattino rapidamente per cogliere le opportunità offerte da questo nuovo quadro normativo.

Se ti interessa approfondire come queste nuove norme influenzeranno le strategie aziendali, ti consigliamo di leggere anche il nostro prossimo articolo su come prepararsi alla transizione ecologica nell’edilizia.